Il cambiamento in 10 frasi

Motti, detti o modi di dire. Sintetizzano un concetto e ti aiutano a ricordarlo. Ecco 10 frasi usate in coaching per conoscerti, crescere e fiorire.

1. Conosci te stesso. 

Non è una novità visto che ce lo sentiamo ripetere dai tempi di Socrate. Ma quando impari a farti le domande giuste, scopri che le risposte sono già dentro di te. Devi solo imparare ad ascoltarti. Serve un po’ di calma e solitudine (non si sente niente se stai correndo da una parte all’altra cercando di fare tutti contenti) e la capacità di “sentire” cosa ti dice il tuo corpo. È infatti nel corpo che sentiamo le emozioni ed è sempre il corpo che ci manda segnali rispetto a quello che ci fa bene o meno. Se Paolo Coelho scriveva “ascolta il tuo cuore, esso conosce tutte le cose” io dico “ascolta il tuo corpo, esso conosce tutte le cose”.

2. Sapere una cosa non serve a niente se poi non la fai.

Fare significa mettere in pratica una cosa, darle vita, concretizzarla, ed è uno dei fondamenti del coaching. Eppure spesso siamo maestri nel rimandare. Ti sei mai chiesto cosa stai aspettando? Certo, fare spesso implica anche sbagliare, non esiste un’azione che non comporti anche un margine di errore. Ma quando vedi i tuoi sbagli come lo strumento per imparare, fare errori non è più così brutto. “Done is better than perfect” è uno dei motti che guida il lavoro di colossi come Facebook e ci serve a ricordare che la perfezione non esiste. E neanche il fatidico “momento giusto”.

3. If you spot it you got it. 

Difficile tradurlo in italiano con la stessa immediatezza, ma il concetto è semplice: quando cogli in un’altra persona qualcosa che ti infastidisce è perché vedi in lei il riflesso di qualcosa che anche tu hai e che non ti piace. In altre parole, tendiamo a negare l’esistenza di alcuni “difetti” in noi, ma proprio perché li possediamo, li riconosciamo negli altri e ci irritano. 

In realtà quando provi fastidio per come si comporta una persona il motivo potrebbe essere anche un altro: succede quando vedi in lei qualche aspetto che inconsciamente vorresti possedere anche tu. 

La prossima volta che qualcosa ti infastidisce usa chi hai di fronte come specchio e chiediti se quel difetto è nascosto anche dentro di te o se al contrario sotto sotto sei invece un po’ invidioso.

4. Fake it until you make it.

Tradurlo con “fingi fino a quando non lo ottieni” non rende giustizia a questo motto, è cento volte meglio trasformarlo in “comportati come se avessi già quella cosa o fossi già quella persona, anche se ancora non ce l’hai o non lo sei”.

Nella pratica questa frase ti ricorda di comportati da manager invece di aspettare di diventarlo o di vestirti come farebbe una persona sicura di sé prima ancora di sentirti tale per cambiare il tuo aspetto. Se vuoi riflettere su cosa ti dice di te la tua immagine leggi questo post.

5. Energy flows where attention goes. 

“L’energia scorre dove riponi la tua attenzione”. E questo succede sia per le cose positive che per quelle negative. Facci caso: crescono le cose su cui ti concentri, esattamente come una pianta che hai deciso di nutrire e curare ogni giorno. Se ti focalizzi su un tuo progetto, sulle cose belle della vita, sul tuo rapporto di coppia, ma anche solo su una nuova buona abitudine, lei crescerà di pari passo con la tua attenzione per lei. Lo stesso vale però anche per le cose negative, per questo è importante prestare attenzione a lamentele, pensieri negativi e cattive abitudini che possono prendere il controllo e rovinarci l’intera giornata.

6. Happiness is a journey not a destination.

È giusto avere un obiettivo, ma non sarai mai felice arrivandoci a suon di sacrifici e rinunce, perché la soddisfazione è goderti il percorso, fare quei piccoli passi che ti rendono felice oggi giorno.

Definire un obiettivo, il primo passo di un percorso di coaching, è uno dei passi per essere felici (in questo post ne trovi altri 10), ma se ci concentriamo solo sul risultato finale deleghiamo la nostra felicità a un evento esterno oltre a posticiparla nel tempo e così ci perdiamo il presente dimenticandoci di quello che ci fa stare bene qui e ora. Perché la vera felicità è un viaggio, non una destinazione.

7. Apprezza la bellezza delle cose attorno a te.

Ancora più forte della gratitudine è la capacità di apprezzare quello che abbiamo e di accorgerci di quanta bellezza c’è attorno a noi, intesa come tutto ciò che di positivo ci circonda. Guardarti in giro. Le persone felici sono quelle che apprezzano ciò che hanno e che vedono nelle persone e nelle cose attorno a loro il lato bello prima di tutto il resto.

8. Non servono tante cose per essere felici, servono solo quelle giuste.

Vale per gli oggetti e per gli abiti, ma anche per le persone e gli impegni. Chi è cresciuto nell’epoca storica in cui il successo si misurava a suon di acquisti, seconde case o orologi costosi e poi in quella del fast fashion e del consumismo imperante, tende a riporre il raggiungimento della la sua felicità nell’ultimo oggetto del desiderio, da possedere a qualsiasi costo. In realtà, non solo gli oggetti non ci rendono felici, ma l’accumulo di cose autoalimenta una generale insoddisfazione che ci porta solo a desiderare di più. Per questo è importante conoscersi e riconoscere quello che è giusto per noi. Una volta fatto questo primo passo ci verranno in aiuto il decluttering e la capacità di scegliere o comprare solo quello che ci fa stare realmente bene.

9. La prima cosa che fai al mattino influenza la tua giornata. 

È la chiave per cominciare la giornata dando priorità alle cose che ti danno gioia (e in questo post ne trovi ben 14) come una colazione lenta, un po’ di tempo da dedicarti o la lettura di un romanzo. Per cominciare basta anche imparare a sorridere o ringraziare per quello che hai. Ma le prime ore della giornata ti servono anche per iniziare con piccole azioni come fare il letto e gestire il tuo tempo in modo più produttivo. Per esempio iniziando a gestire i tuoi impegni dalle cose più importanti (e spesso ne bastano tre) qualsiasi esse siano, che non resteranno più sempre in fondo alla tua to do list perché “non hai tempo”.

10. La ripetizione è la madre di ogni successo. 

Non siamo nati sapendo fare tutto, anzi, se ci pensi bene, per imparare una cosa nuova ci siamo esercitati con pazienza e costanza. Numerosi studi hanno dimostrato che un nuovo comportamento può diventare un’abitudine se riusciamo a ripeterla ogni giorni per almeno 21 giorni di fila. In generale, ogni cambiamento ha bisogno di allenamento e costanza, non basta quindi decidere di voler fare una cosa o avere la giusta motivazione, ma bisogna anche assicurasi di avere le risorse (tempo, conoscenza, soldi, energia, focus ..) per poterla ripetere con regolarità.

Come fare per non lasciare queste dieci frasi sulla carta? Scegli quella che ti ispira di più e prova a tenerla non solo a mente ma anche ben in vista, per esempio vicino alla tua scrivania o come screen saver dello smartphone e a compiere qualche piccola azione nella direzione della tua frase ogni volta che la vedi. Ti accorgerai presto che il cambiamento avverà quasi senza che tu te ne accorga.

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