Viaggiare leggeri è una questione di principio e non lo fai solo in vacanza. È uno stile di vita che aiuta a diventare autonomi, indipendenti e flessibili. In viaggio e nella vita.
Solo bagaglio a mano è un mio mantra da diversi anni, ma non è sempre stato così.
Per il mio primo viaggio a Londra, a diciannove anni, prevedevo di stare via almeno sei mesi e avevo una valigia che quasi non riuscivo a sollevare da terra. Ne ho fatti di viaggi da quella volta. Per ogni maglia presa “perché non si sa mai” c’è sempre stato un mal di schiena per lo zaino troppo pesante.
Viaggiare leggeri è uno stile di vita.
Le cose sono cambiate quando ho cominciato a viaggiare da sola. Il giro della Thailandia in tre settimane, il Vietnam da nord a sud, un mese a Bali. Una volta a destinazione i miei itinerari indipendenti prevedono sempre spostamenti lenti, con ogni mezzo possibile tranne l’areo e lì il bagaglio te lo porti tu e lo devi anche tenere sempre sotto controllo. Per questo ho imparato a viaggiare solo con un trolley formato cabina. Indipendentemente dal meteo e dal tipo di viaggio non c’è niente che non possa stare in quella valigia (e in una borsa a mano per gli oggetti più importanti).
Cambi approccio quando smetti di pensare che ti manca sempre qualcosa e che avrai bisogno di tutto per essere felice.
Anche il mio modo di fare le valigie è cambiato. Ho un metodo collaudato, una serie di passi che puoi seguire anche tu. Oltre a preparare un bagaglio peso piuma ti eserciterai a scegliere l’essenziale e darti dei limiti.
- Con carta e penna segno i giorni in cui starò via e quelli del viaggio (probabilmente indosserò gli stessi capi all’ andata e al ritorno) e faccio una previsione sommaria di come potrei passare le giornate e le sere. Se c’è qualche evento speciale che ha bisogno di vestiti a sé, come una cena di lavoro o un trekking in alta quota (i monaci buddisti in Thailandia ricevono solo donne vestite di bianco, per dirne una) lo segno. Ipotizzare in anticipo quanti giorni passerai al mare o a camminare aiuta a essere più realistici rispetto ai capi che ti serviranno e a quante volte potrai riutilizzarli.
- Comincio poi a selezionare le scarpe, sia perché sono la cosa più ingombrante, sia perché in viaggio stare comodi è imprescindibile.
- Solo dopo passo agli abiti, che in una valigia leggera dovranno essere tutti in palette ovvero di una serie di colori limitata, in modo da abbinarsi tra loro. Per scarpe, borse e capispalla prendo solo colori neutri combinabili tra loro, per non doverli duplicare. Quando scelgo i vestiti cerco di seguire gli stessi rapporti tra sopra e sotto, vuol dire che tendo a replicare gli stessi abbinamenti (jeans stretti con maglia oversize, pantaloni larghi con camicia e scarpe basse, etc. etc.). Gli abiti versatili, quelli che vanno bene sia per il giorno che per la sera cambiando solo gli accessori, sono ideali per le valigie leggere.
- Alla fine preparo la biancheria e dei mini-kit per le occasioni specifiche, come quello per il mare o per lo sport.
- Scelgo borse, cinture e foulard che stiano bene con tutti gli abiti che ho scelto e prendo solo qualche bijou d’effetto. D’estate ho sempre con me un cappello per il sole, di solito lo indosso subito, così non rischio di schiacciarlo tra i vestiti.
- Organizzo la valigia mettendo i capi simili tra loro in contenitori da viaggio, così quando arrivo a destinazione è più facile trovare quello che cerco senza tirare fuori tutto.
- Tolgo qualcosa. Prima di chiudere la valigia penso alla cosa che ho meno probabilità di indossare e la lascio a casa.
Preparare una valigia leggera non significa avere con me tutto quello che mi potrebbe servire, ma solo quello che mi servirà davvero.
Buste, bustine e pochette mi aiutano a organizzare le cose in base al principio che tutte le cose simili stanno bene assieme e a trovare subito quello che mi serve. Oltre al beauty-case che metto in valigia (in cui ho travasato i miei prodotti di sempre in piccole bottigliette e ho scelto travel size e formati mignon per tutto il resto), metto nel mio bagaglio a mano:
- Una busta per i documenti di viaggio.
- Un piccolo necessaire per i gioielli, anche se tendo a prendere davvero poco con me.
- Il mio kit salvavita, una bustina di 12 cm x 9 in cui diligentemente organizzati entrano: collirio, crema per le mani, spazzolino e dentifricio da viaggio, cerotti, ago e filo, lima per le unghie, burro cacao, salviette antilucido, salviette umide, bastoncini con filo interdentale, antidolorifici, molletta per capelli, elastico e dispositivi sanitari.
- La bustina tecnologica, con cavi, caricabatterie, auricolari, etc. etc.
- Il Kindle, perché pur amando i libri di carta, quando viaggio, la leggerezza è la mia priorità.
- La macchina fotografica.
Partire leggeri.
Oltre che una questione fisica la leggerezza è soprattutto uno stato mentale. Per eliminare ogni rischio di pesantezza, ben peggiore di una valigia fatta a caso, prima di partire non dimenticarti di:
- Fare ordine in casa in modo che sia piacevole ritornarci. La stanchezza e la malinconia della fine di un viaggio, verranno soppiantate dal piacere di tornare in una casa dove tutto è ben sistemato.
- Lasciare il letto rifatto con lenzuola pulite. Rientrare sarà come una nuova tappa in un bell’albergo.
- Far lavorare gli altri per te. Se hai capi da portare in tintoria, piccole riparazioni da fare, fallo prima di partire e lo troverai pronto al tuo ritorno.
- Preparare una lista con ciò che stai lasciando in sospeso e una con le cose di cui ti dovrai occupare al tuo ritorno. In questo modo sarai libero di staccare completamente sapendo che una volta a casa sarà tutto pronto per ricominciare.
Ora ti resta solo che scegliere la tua prossima meta e mettere in pratica questi trucchi. Per provare invece nuovi spunti e strumenti c’è la Dream Planning Mail, la newsletter in cui ogni mese ti racconto quello studio e testo per aiutarti a pianificare i tuoi sogni. Ti aspetto nella tua casella di posta.